L'Aquila 3 anni dopo
Alle 3:32 di lunedì 6 aprile 2009 una scossa di terremoto di magnitudo 6,3 ha distrutto l'Aquila e numerosi comuni della provincia, provocando 309 vittime, più di 1.600 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati. La gestione della ricostruzione - con la scelta delle "new town" a scapito di un progetto urbanistico in grado di far rivivere il centro storico della città - è stata oggetto di diverse inchieste giudiziarie e rappresenta a tutt'oggi uno scandalo della politica italiana.
Questa serie di fotografie è stata scattata tra l'11 e il 14 giugno 2012, periodo in cui mi trovavo all'Aquila per un incarico di ricerca - a cura di Fondazione Zancan ed Etimos - finalizzato a valutare l'impatto di un progetto di microcredito per l'Abruzzo. Grazie alla referente sul territorio per Etimos, Fabia, che gentilmente mi ha accompagnato nel centro storico dell'Aquila e nei comuni più colpiti dal terremoto (tra cui Onna, Paganica e Castelnuovo di San Pio delle Camere), ho potuto rendermi conto dello stato della (mancata) ricostruzione a tre anni dal sisma. Tutti i luoghi sono stati di forte impatto emotivo, e in particolare Castelnuovo, ancora completamente zona rossa. Ricordo il silenzio irreale della distruzione, in quella giornata di sole terso, con il tempo fermo a tre anni prima. Ricordo il viale principale invaso dalle erbacce, e le macerie, e quelle case sventrate con gli armadi, i divani, i letti in vista. Ricordo il senso di disagio, la tachicardia e l'impulso di scattare a raffica, come se la macchina fotografica potesse filtrare l'angoscia, "addomesticando" in qualche modo l'orrore...
"Il tuo silenzio m’urla nelle tempie,
mi fruga nelle viscere, mi assorda,
m’implora di aiutarti, si rassegna
all’incommensurabile sconfitta"
(Emilio Coco, Una poesia per l'Aquila...
http://poesia.blog.rainews.it/2014/12/se-tu-scrivi-una-poesia-per-laquila/)